Se la magistratura cavalca la sinistra perde di credibilità

di Augusto Sinagra

Quel che accade al Tribunale di Palermo nell’ambito del procedimento penale a carico del Ministro Matteo Salvini a proposito della vicenda dell’Open Arms nel 2019, ha del surreale se non fosse che siamo abituati ad una parte della magistratura palesemente politicizzata come dimostra un’esperienza divenuta ultrasecolare e databile Dalla raggiunta unità d’Italia (con il tradimento dei vertici militari borbonici e con i massacri soprattutto di siciliani, calabresi e campani ad opera della ferocia delle truppe sabaude, e oltre quanto combinato dal ladro di cavalli Giuseppe Garibaldi e dal sanguinario Nino Bixio).

I PM di Palermo hanno chiesto la condanna di Matteo Salvini alla pena spropositata di sei anni di reclusione per il reato di sequestro di persona e connesso abuso di ufficio.

A parte che la valutazione sulle esigenze di sicurezza nazionale e, più in generale, di ordine pubblico, oltre che di esigenze sanitarie, è questione di carattere politico di merito che compete unicamente al governo e non certamente ai giudici, vi è che non si può sostenere seriamente, come fanno i PM di Palermo, che vi è da privilegiare i diritti dell’uomo e i “confini del diritto” piuttosto che i confini territoriali e marittimi dello Stato, poiché questo legittimerebbe qualsiasi invasione del territorio dello Stato, distruggendo la sua stessa esistenza e sovranità giuridica e politica.

L’aberrazione giuridica sostenuta dalla Procura della Repubblica di Palermo consiste nel folle paradosso che se uno chiede di entrare nella casa di altri e il proprietario lo impedisce, questo integrerebbe il reato di sequestro di persona!!!

Già all’Università si apprende che il sequestro di persona consiste nel totale assoggettamento della persona sequestrata all’altrui volontà, impedendo al “sequestrato” ogni possibilità di movimento. Ed è assolutamente chiaro che i viaggiatori clandestini presenti sulla Open Arms che pretendevano di entrare sul territorio italiano, potevano ben allontanarsi e cercare altre destinazioni.

Peraltro, non sussisteva per i viaggiatori clandestini alcuna imminente ragione di pericolo che avesse giustificato qualsiasi pur forzata idea di salvataggio.

Il compianto Presidente Francesco Cossiga disse bene quando affermò che “Per governare non occorre o non basta vincere le elezioni, basta la “compiacenza” della magistratura”.

Ovviamente, non tutta la magistratura è coinvolta in questi tentativi di eversione ordinamentale ma è un dato dell’esperienza che quando la sinistra in Italia perde le elezioni (cioè dal 2006) e il governo, intervengono le truppe cammellate della magistratura sedicente democratica.

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