Cure gratis ai migranti. Chi fa dimettere la Lorenzin?
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Cure gratis ai migranti. Chi ferma la Lorenzin? Ormai da questo ministro c’è da aspettarsi di tutto. L’ultima, solo in ordine di tempo, è il progetto Care ovvero cure cliniche gratuite per chi sbarca in Italia. Infatti, è in arrivo la tessera sanitaria per gli immigrati, e senza pagamento del ticket, mentre dall’altra, viene sfacciatamente destituita la guardia medica notturna (Altro servizio nel giornale). Ed intanto per gli italiani è sempre più arduo curarsi, dal momento che i tagli orizzontali effettuati nella Sanità ne hanno ridotto di molto le potenzialità. Tra gli anziani, 3 su 10 hanno gettato la spugna, e rinunciato alle cure, tra file estenuanti, tickets sempre più onerosi e tempi volutamente alla moviola. La Lorenzin sta facendo di tutto per dirottare i malati verso le strutture private. Ma di un piano per la costruzione di nuovi ospedali, nemmeno l’ombra. Il discorso è sempre lo stesso, i fondi da stanziare non ci sono: E già, perché se li sono mangiati coloro che ci hanno governato e ci governano abusivamente. Ogni truffa che la magistratura porta alla ribalta quotidianamente documenta gli sperperi e la corruzione sempre più imperanti ed impuniti. C’è anche da spendere una parola sui migranti accolti in alberghi a 5 stelle, che naturalmente non hanno nulla a che spartire con il movimento.
Nel frattempo gli italiani caduti in miseria sono costretti a dormire in macchina e i meno fortunati in strada. Per dare un alloggio a chi ne necessita, basterebbe riaprire le case chiuse, che in Germania rendono allo Stato, in tasse, oltre 6 miliardi di euro. Ci vuole molto a varare un ddl o meglio ancora un decreto legge? O qualcuno dei lor signori al governo deve prima disquisire con la Curia? Ma torniamo al progetto. La nuova tessera figlia del progetto europeo Care (a cui hanno aderito 5 Stati, oltre all’Italia capolista, Grecia, Malta, Croazia e Slovenia) sarà distribuita da Luglio negli hotspots di Trapani e Lampedusa. Care è stato salutato con entusiasmo dalla Lorenzin, e prevede visite mediche mirate a determinare anche l’età dei ragazzi approdati e persino un “geniale” software in grado di predire il rischio di future patologie. Il ministro della Sanità, però ha omesso come è nato tale progetto, i costi annuali da sostenere, e se sussistano correlazioni con i privati. Ormai al ministro manca solo l’ultimo passo, e cioè che dica che i migranti hanno diritto di prelazione nelle visite sanitarie. Ci chiediamo, chi riuscirà nell’intento di far dimettere la Lorenzin e il suo padrino?